Immigrazione: rappresentazione e realtà – nel mondo281 milioni di migranti internazionali (135 mln, 48% di donne), 3,6% della pop. tot. = 95% della pop. tot. NON emigra / 740 mln sono migranti interni / 10% di irregolari nel mondo

Dove vanno? Nei paesi ricchi (181 mln), ma anche in quelli meno ricchi (circa 100 mln)

In Europa (87 mln), in Asia (86 mln), nelle Americhe /74 mln), ma anche in Africa (26 mln) e in Oceania (9 mln)

Gli Stati Uniti sono il primo Paese di destinazione con oltre 50 mln di migranti. Il secondo Paese è la Germania con 16 mln.

La prima area di origine dei migranti è l’Asia (115 mln) soprattutto India (primo paese), Cina, Bangladesh, Pakistan, Afganistan. Il secondo Paese di origine è il Messico seguito dalla Russia. Altri Paesi europei sono importanti esportatori di migranti come Ucraina, Polonia, Romania, Italia…

Immigrazione: rappresentazione e realtà – in Italia… La narrazione comune ripete che siamo di fronte a un fenomeno gigantesco, in vertiginoso aumento, proveniente principalmente dall’Africa e da Medio Oriente e sarebbe composto soprattutto da giovani maschi

I dati disponibili ci dicono invece che l’immigrazione in Italia dopo anni di crescita è sostanzialmente stazionaria, intorno ai 5,5 milioni di persone, che diventano 6 milioni tenendo conto delle stime sulle presenze irregolari. Sono persone arrivate in genere per lavoro in un primo tempo, poi per ricongiungimento familiare, con oltre un milione di minori e 2,4 milioni di occupati regolari (Ministero del lavoro 2023). I richiedenti asilo e rifugiati erano 340.000 a fine 2022, oggi saranno probabilmente 400.000: gli sbarchi (un milione dal 2000 a oggi; 157mila nel 2023) si traducono solo in parte in insediamenti in Italia: la maggioranza raggiunge altri paesi europei.

Come se non bastasse, le statistiche dicono che l’immigrazione è prevalentemente femminile, per quasi la metà europea, in maggioranza (53,1%) proveniente da paesi di tradizione cristiana. I lavoratori immigrati non sono dannosi per l’economia e, nel 2022, hanno prodotto 154,3 miliardi di Valore Aggiunto, dando un contributo al PIL pari al 9%. È positivo il saldo tra il gettito fiscale e contributivo (entrate, 29,2 miliardi) e la spesa pubblica per i servizi di welfare (uscite, 27,4 miliardi), con +1,8 miliardi di euro in attivo. Gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno infatti un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni.