Da molto lontano. I fenomeni migratori sono una costante della storia umana (e della sua preistoria: à8 mln di anni fa dall’Africa al resto del mondo per cercare migliori condizioni ambientali), tanto che ogni epoca storica conosce movimenti migratori, ogni area del pianeta ne è influenzata, nessuna società, nemmeno la più sedentaria, è immobile e gli spostamenti di popolazioni, il mescolarsi di uomini e culture sono sempre la regola e mai l’eccezione.

Ogni società ha sempre stabilito una differenza tra autoctono e straniero, tra nomade e sedentario: E se le prime società di cacciatori nomadi cercano, piuttosto, l’eliminazione fisica dello straniero con cui entrano in contatto, pensando di non poter sostenere il peso alimentare di altre bocche da nutrire, le società di agricoltori sedentari accettano, in genere, lo straniero, ma solo a condizione che abbia uno status di “dominato”, di quasi schiavo che, comunque, con il tempo viene gradualmente assimilato al nucleo familiareà9000 anni a.C. le prime città in Mesopotamia…àda 2000 a 500 anni a.C., Cretesi, Fenici, Greci e gli scambi commerciali nel Mediterraneo, mare nostrum

àRoma, all’inizio dell’era cristiana, nasce come ed è città di migranti, Seneca (I sec. d.C.): svariati sono i motivi per i quali si migra verso Roma: «Sono confluiti qui… da ogni parte del mondo. Alcuni spinti dall’ambizione, altri da desiderio di un incarico pubblico, altri dalle incombenze diplomatiche, altri dalla ricerca di un luogo adatto alla loro lussuria e vizi, altri dal desiderio di studiare, altri da quello di assistere agli spettacoli, alcuni ancora sono stati attirati dall’amicizia, altri dalla ricerca di maggiori possibilità per esprimere il proprio talento; qualcuno è venuto per mettere in vendita la propria bellezza, qualcun altro la propria eloquenza» (Consolatio ad Helviam matrem, 6.2).